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Archive for luglio 2007

“Garibaldi fu forse il Massone italiano dell’Ottocento più noto e autorevole. La sua adesione alla Massoneria, fu una scelta meditata e vincolante, che egli maturò a metà della sua esistenza e che mantenne in modo consapevole fino alla morte. Un’adesione che divenne ancor più convinta nel 1862, dopo i fatti di Aspromonte, quando gli obiettivi di costruire uno stato laico e democratico e di liberare Roma dal dominio temporale dei Papi si identificano, di fatto, con quelli della Massoneria”.

Così il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, avvocato Gustavo Raffi, che ha partecipato nell’Aula del Senato alle celebrazioni ufficiali, traccia, nel giorno in cui si celebra il Bicentenario della nascita, il profilo di Garibaldi Massone che fu anche Gran Maestro del Grande Oriente.

“Il legame di Garibaldi con l’istituzione liberomuratoria e l’identificazione con i suoi ideali e valori culturali – ha aggiunto il Gran Maestro Raffi – divennero saldissimi nell’ultimo scorcio della vita. Fu, infatti, impegnato nel movimento pacifista e nella battaglia, che vide i massoni in prima fila, per promuovere la costituzione di organismi di arbitrato a livello internazionale che scongiurassero il ricorso alle guerre. Così come la Massoneria di quegli anni, si prodigò per l’affermazione del suffragio universale, per l’emancipazione femminile, per la diffusione dell’istruzione obbligatoria, laica e gratuita e per diffondere in Italia l’idea e la pratica della cremazione”.

“Il sogno garibaldino – ha concluso – ossia l’idea di una società civile libera e democratica conserva ancora una grande attualità e rappresenta un obiettivo che incarna gli ideali massonici”.

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 “Un Massone che seppe coniugare i principi con l’azione; un grande promotore di libertà; un grande educatore; un uomo coerente mai disposto a transigere sui valori. Fu Gran Maestro e per noi Liberi Muratori è un grande onore averlo annoverato nel Grande Oriente ”.

Così il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, avvocato Gustavo Raffi, delinea la figura di Garibaldi massone che sarà ricordata nel corso di una serie di iniziative e manifestazioni dedicate all’Eroe dei Due Mondi.

Tra queste il Convegno di studi “Giuseppe Garibaldi, emancipazione sociale, fratellanza universale” in programma sabato 30 giugno a Reggio Calabria (ore 17, Cine Teatro Siracusa).

Organizzato dalla Loggia Giuseppe Garibaldi di Reggio Calabria e dal Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani il Convegno sarà aperto alle ore 17 dall’introduzione di Giuseppe Lombardo dell’Università di Messina che ne coordinerà i lavori. Seguiranno, dopo i saluti di Biagio Di Vece, Maestro venerabile della Loggia organizzatrice, di Rosario Canè, Coordinatore dei Maestri venerabili di Reggio Calabria e di Filippo Bagnato, neo eletto Presidente del Collegio Circoscrizionale della Calabria, gli interventi di Giuseppe Caridi, dell’Università di Messina, di Bent Parodi di Belsito, giornalista, scrittore e Grande Oratore Aggiunto del Grande Oriente d’Italia e di Santi Fedele della stessa università di Messina. Le conclusioni del Convegno sono affidate al Gran Maestro Gustavo Raffi.

Alle ore 19 sempre presso il “Cine Teatro Siracusa” è previsto il concerto del quintetto di ottoni “Calabrian Brass” che eseguirà, tra gli altri, brani di Monteverdi, Vivaldi, Bach, Mozart, Beethoven e Verdi. Il ricavato delle libere offerte per il Concerto sarà devoluto in beneficenza.

In precedenza nel corso della mattinata di sabato 30 giugno il Gran Maestro Raffi renderà omaggio alla memoria di Giuseppe Garibaldi presso il mausoleo di Santa Eufemia D’Aspromonte e deporrà una corona d’allora presso il Cippo a lui dedicato.

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Le religioni si occupano delle relazioni che debbono avere gli uomini con Dio per raggiungere la felicità eterna dopo la morte. La Massoneria, invece, ricerca i mezzi che possono permettere ad ogni essere umano di conseguire il maggior benessere morale e materiale durante la vita terrena. Essa crede in un principio unico ed immanente, al quale tutto si deve e nel quale tutto si trova, non secondo un ordine teologico, dogmatico, cioè con fini prestabiliti, ma per evoluzione dello stesso principio, si chiami esso materia, forza, spirito, idea, Dio secondo le diverse tendenze ed opinioni.

Per la Massoneria questo principio universale significa evoluzione, progresso continuo e inarrestabile, legge di luce e di verità, di amore; e in omaggio alla libertà di pensiero e di coscienza si compendia e si completa nella formula convenzionale di Agdgadu: alla gloria del Grande architetto dell’Universo. È il principio che illumina tutti gli intelletti virtuosi che lottano per la emancipazione e per la giustizia, fra le tenebre della schiavitù e della superstizione ed unisce tutti gli uomini che vogliono governare il mondo per iniziarlo all’esatta comprensione della vita. La Massoneria non ha mai detto agli uomini: la libertà che insegno è vuota di divinità. Ha detto: abbiate un Dio, ma che sia Dio di libertà, che sia l’alito animatore dei grandi impulsi e delle sublimi ascensioni. Abbiate una fede divina che respinga ed abbatta la grande menzogna della deità dogmatica e sacerdotale, un senso del divino che allarghi l’orizzonte agli uomini, che accenda gli occhi dei popoli col raggio che accese gli occhi dei nostri Grandi fratelli, di Voltaire, Kipling, Goethe, Victor Hugo e quel grande magnifico fratello che fu Giuseppe Garibaldi. La Massoneria ha compreso, prima di ogni altro nucleo di coscienze moderne, che le società tendono verso ideali sempre più alti di perfezione, di fratellanza e di libertà. Per questo, la Massoneria ha levato alto il vessillo dell’universale diritto al libero pensiero; per questo ha chiamato e chiama a raccolta tutti gli uomini liberamente credenti in un avvenire di elevazione; per questo essa accoglie uomini di ogni fede, basta che in essi non alberghi lo spirito autoritario e d’invadenza delle loro opinioni sulle moltitudini, solo che essi sappiano e mostrino di saper trarre, dalla loro concezione del mondo, l’anelito al divenire progressivo della società umana. Il simbolo che sigilla ogni opera, ogni attività e ogni manifestazione massonica è quello del Grande architetto dell’Universo, e alla gloria del Grande architetto dell’Universo la Massoneria si muove ed opera. Il Grande architetto dell’Universo è il nostro primo simbolo; non è il Dio dei cattolici, non è la divinità pagana orientale, quello del cui nome e della cui gloria s’incorona la Massoneria. È il riconoscimento largo, libero, universale della grandiosa architettura del mondo, la cui divina bellezza e la cui inesplicabile misteriosità restano egualmente, tanto che la pensi creata il deista, come la vede formatasi e sviluppatasi il monista evoluzionista. A me pare quindi che non vi sia altra dottrina che meglio della Massoneria convinca, persuada, insegni e aiuti a evadere dalla triste prigione dei dogmatismi religiosi, a liberare lo spirito oppresso dai suoi pretenziosi custodi e a farlo balzare alto nella luce della ragione e della libertà. L’intento della Massoneria è l’affratellamento di tutti i popoli della terra. È quindi evidente che la dottrina massonica sovrasta tutte le altre dottrine. Le supera nella sua concezione filosofica di considerare come una tappa provvisoria il raggiungimento di qualsiasi verità contingente ed interiore e perciò di non accettarla mai come verità assoluta; le supera nel suo modo di intendere la libertà, l’eguaglianza e la giustizia; le supera per l’universalità assoluta del concetto di fratellanza, accogliendo nel suo seno, senza discriminazione alcuna, tutta l’umanità che si propone di vivere in libertà, di ricercare la verità, di praticare la giustizia e di aspirare all’uguaglianza e di realizzare la fratellanza universale. È un fatto che attorno alla Massoneria sono sempre circolate, e circolano tuttora, una infinità di false notizie. È ancora possibile trovare persone che credono che per essere iniziato, nelle prove da superare, il candidato sia costretto a pugnalare un’ostia per attestare il disprezzo contro la religione cattolica. E bisogna anche sfatare la leggenda di una Massoneria dipinta come un centro di atei, di bestemmiatori e di senza Dio, a null’altro intenti che a distruggere il sentimento religioso e la legge morale. Ernesto Nathan, Gran maestro della Massoneria, nell’aprile del 1991, parlando di ciò diceva testualmente: “Non solo la Massoneria, accogliendo uomini di tutte le fedi, professa il massimo rispetto per il sentimento religioso individuale, ma va oltre. Entrando in una Loggia si vede sovraneggiare una scritta: Agdgadu, non lotta quindi alle religioni, ma indipendenza del nostro perfezionamento interiore dall’osservanza dell’una o di un’altra forma religiosa”. La libertà massonica non ignora che la libertà di ciascuno trova un limite nella libertà degli altri e se queste due libertà sono in contrasto, l’interesse del singolo deve cedere all’interesse della collettività. Essa considera suo dovere lottare contro ogni atto che attenti alla libertà. Il massone Arrigo Rizzini, nel lontano 1906, riaffermò alcuni concetti fondamentali dell’azione della Massoneria: 1) che il fine dell’azione massonica e l’elevamento dell’umanità, col progredire della società nel cammino radioso verso il progresso; 2) che il mezzo dell’azione massonica è il concorde sforzo di tutti gli uomini di libera fede nella lotta contro ogni forza, anche larvata, di reazione e di costrizione; 3) che i limiti dell’azione massonica non sono aprioristicamente definibili, ma contingenti ai particolari momenti storici, così che non possono mai costituire una qualsiasi pregiudiziale. Nonostante questi nostri principi, universalmente conosciuti, non è raro leggere attacchi denigratori alla nostra Istituzione; a questi articolisti desidero dedicare una frase di un grande Massone, nato nella nostra Savona, Pietro Sbarbaro: “I Lessing, i Krause, i Proudhon, quando vollero criticare la Massoneria, incominciarono dallo studiarne profondamente le istoriche vicende e gli ordini attuali, onde le loro critiche riuscirono quanto gravi, quanto rispettose. I quadrupedi invece, o scimmie loquaci, tirano calci e sputano sul viso ad una grande Istituzione, della quale fecero e fanno parte i più virtuosi e gloriosi uomini della terra, senza averne mai letto altro attorno ad essa che le solite invereconde volgarità della stampa clericale”. Come iniziato e come studioso della Massoneria, della quale mi occupo da oltre 62 anni, desidero concludere che la Massoneria non ha un solo padrone, come ripetutamente scrivono i nostri avversari, ma ne ha tre: libertà, fraternità e eguaglianza. E forse ne ha anche un quarto, la tolleranza, che in questo mondo sempre più intollerante può essere anche anacronistico, ma è la base non solo della Massoneria, ma di tutto il libero pensiero. * Gran maestro onorario del Grande Oriente d’Italia 

Articolo tratto da: http://www.avanti.it/article.php?art_id=16702

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Roma, 21 giu. (Adnkronos/Adnkronos Cultura) – Ritorna in possesso del “Grande Oriente d’Italia” il documento che attesa inequivocabilmente l’affiliazione alla “Libera Muratoria” di Giovanni Pascoli, uno dei personaggi piu’ rappresentativi della letteratura del nostro paese. Si tratta del testamento massonico del poeta, che ne certifica l’iniziazione nella Loggia “Rizzoli” di Bologna il 22 settembre 1882.

Il documento, redatto su foglio di carta a forma triangolare, richiama uno dei simboli piu’ importanti della “Libera Muratoria”; e’ autografo e presenta ai vertici del triangolo le risposte di Pascoli alle tre domande poste per tradizione al “profano”, prima dell’iniziazione e al centro la sottoscrizione del poeta.

Il testamento massonico e’ stato acquistato a Roma il 20 giugno, in un’asta indetta dalla Casa Bloomsbury.

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